Ceramica Pinto
Set di 3 piatti Delft per sei persone
1.020 EUR
Spedizione in 6-7 settimane
Seguiteci in un viaggio nella pittoresca costiera amalfitana e scoprite una tradizione secolare di arte ceramica
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Testo di Acelya Yonac
Artemest vi porta in viaggio nella pittoresca costiera amalfitana, in provincia di Salerno, alla scoperta di una tradizione ultracentenaria di pavimenti artigianali e arti ceramiche iniziata da Vincenzo Pinto, il fondatore della Ceramica Pinto. Oggi l'azienda è gestita dai nipoti Rosaura e Carlo Pinto e dall'amministratore delegato Alessandro Giovanni. Con Alessandro abbiamo parlato del ricco patrimonio dell'azienda, dei prossimi progetti e di cosa significhi fare arte ceramica oggi a Vietri sul Mare.
ARTEMEST: Oggi lei è a capo di un'azienda nota per la sua lunga e ricca tradizione. Come riesce a mantenere la tradizione e allo stesso tempo ad essere innovativo e ad adattarsi al mercato di oggi?
ALESSANDRO GIOVANNI: Nonostante tutti gli ostacoli economici del momento, gestire un'azienda che vanta una storia così lunga non è poi così difficile. La nostra tradizione e il nostro know-how sono talmente consolidati che per creare nuovi prodotti basta tornare all'archivio e rielaborare in chiave contemporanea i nostri disegni distintivi. E i nostri clienti vogliono proprio questo: il riconoscibile design Pinto aggiornato ai tempi e ai gusti attuali del mercato.
R: Visto che parliamo di innovazione, Ceramica Pinto si è sempre spinta oltre i confini del design delle piastrelle di ceramica. Può parlarci del processo creativo?
AG: La sinergia tra tutte le fasi della produzione è fondamentale. Prima di introdurre un nuovo disegno, prendiamo in considerazione le esigenze e i requisiti della lavorazione artigianale che è il cuore della nostra attività.
R: Gli anni '20 e '30 sono stati particolarmente importanti per l'industria ceramica di Vietri sul Mare e in particolare il cosiddetto "periodo tedesco", quando gli artigiani italiani unirono le loro forze con i colleghi tedeschi per elaborare nuovi modi di decorare la ceramica. Può parlarci di questa particolare parte della storia?
AG: Sì, gli artisti tedeschi introdussero nuovi motivi folcloristici come l'ormai famoso asino, il pescatore e la contadina, tutti elementi che prima non erano utilizzati nella decorazione della ceramica vietrese.
R: La storia della Ceramica Pinto è spesso associata al mondo dell'arte, viste le collaborazioni con importanti artisti come Amerigo Tot, Giovanni Carrano e Gio Ponti. Qual è il vostro attuale rapporto con l'arte contemporanea?
AG: La nostra ultima collaborazione importante è stata quella con l'ormai scomparso artista Antonio Franchini. Oggi lavoriamo con talenti locali a cui viene data molta libertà creativa nell'attuale fase sperimentale prima di procedere con la produzione.
R: Vivere e lavorare in una località come Vietri sul Mare, dichiarata dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità, deve essere un'esperienza speciale. Può dirci cosa significa questa splendida località per lei a livello personale e professionale?
AG: È vero, l'atmosfera di Vietri sul Mare non smette mai di stupire, a prescindere da quanto si è abituati alla località. Potremmo dire che un aspetto negativo del lavorare a Vietri è che la sua bellezza può a volte distrarre. Ma noi ce la godiamo appieno e il suo fascino compensa la mancanza di infrastrutture e logistica che, ad esempio, sono presenti in altri centri ceramici più industriali d'Italia. Ma allo stesso tempo, il fatto di essere circondati dalle montagne e dal mare ci distingue, sia dal punto di vista geografico che da quello della produzione, poiché abbiamo scelto di concentrarci esclusivamente sulla tradizione artigianale.
R: Se dovesse scegliere un pezzo di Ceramica Pinto che meglio rappresenta la creatività e il patrimonio artistico dell'azienda, quale sarebbe?
AG: Sono particolarmente affezionato alle piastrelle che abbiamo sviluppato in collaborazione con il pittore Giuseppe Capogrossi negli anni Cinquanta. A mio avviso, Capogrossi ha compreso perfettamente la dinamica tra la mente creativa e l'artigiano che realizza il prodotto finito. I suoi progetti per Ceramica Pinto erano allo stesso tempo innovativi e rispettosi della nostra tradizione.
A: E infine, potete condividere con noi i piani per i prossimi progetti?
AG: Siamo sempre desiderosi di accogliere nuovi artisti e idee nel nostro lavoro, ma nel frattempo esploriamo costantemente il nostro ricco archivio e attualmente stiamo reinterpretando alcuni dei nostri modelli classici per enfatizzarne la forma pura e originale.
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